Oltre 60 tornei, 25 tra attività e camp, 15 incontri clinic, 11 campionati e oltre 10 progetti nell’ultimo anno sportivo della Pro soccer lab che hanno fatto fare l’ennesimo passo avanti alla società sportiva neroverde. Tutto questo grazie a uno staff di grande qualità disposto, oltretutto, a sopperire a ogni tipo di difficoltà con dedizione e impegno. Al Casamorino mercoledì scorso si è voluto festeggiare proprio questo grande spirito di squadra, insieme ai dirigenti, agli allenatori, ai collaboratori, ai ragazzi e ai genitori, assoluti protagonisti di un anno indimenticabile.
“Vedere ancora una volta il Casamorino pieno di bambini e famiglie sorridenti – ha spiegato Benedetta Mazzini, presidente Pro soccer lab – è stato per noi l’ennesimo riscontro di come il lavoro fatto fin qua, sul campo, nello spogliatoio, al computer e anche in giro per l’Italia sia un percorso vincente per creare sempre più quello spirito di squadra non solo tra i ragazzi ma anche tra i mister, i dirigenti e gli stessi genitori, che non finiremo mai di ringraziare per aver creduto in noi e per averci supportato. Questo è stato un anno pieno di grandi soddisfazioni, a partire dalla nascita del progetto PLUS, che ha portato la nostra squadra a partecipare a un campionato regionale della Figc per ragazzi con disabilità intellettivo-relazionali e che, al di là del terzo posto finale, ha regalato a loro e alle loro famiglie momenti di grande spensieratezza e la consapevolezza di poter raggiungere qualsiasi obiettivo, soprattutto fuori dal campo”.
Perché il progetto della Pro soccer non si limita semplicemente alla scuola calcio, ma nasce da un’idea, un pensiero, che gli stessi bambini, così come i giocatori e i membri dello staff non hanno solo sposato ma sentono loro, sostenendo tutte le formazioni neroverdi al di là delle categorie e sentendosi tutti al centro del progetto.
“Il lavoro fatto sul campo – specifica Roberto Picardi, responsabile dell’area tecnica – è stato avvalorato dall’idea di migliorare la tecnica rispettando l’età dei bambini e le norme federali, senza far sentire loro il peso della vittoria o della sconfitta, della classifica o degli errori, cercando di non parlare di vittorie nella maggior parte delle categorie under come giustamente impone la Federazione, ma partendo da semplici principi, come quello di non contestare mai l’arbitro o di scusarsi con l’avversario dopo un fallo. Le partite si vincono e si perdono, così come i gol si possono sbagliare, ma se perdiamo di vista il rispetto verso i nostri compagni, l’arbitro e gli avversari allora tutto il resto non ha senso, neppure la vittoria. E anche nel calcio, come nella vita, comincia tutto da quella stretta di mano e da quel grazie che i bimbi dicono a fine partita. Tutto il resto si costruisce con il tempo”.
Tra i tanti tornei organizzati al Casamorino vanno sicuramente ricordati i due memorial, Leonardo Mazzei e Alessandro Liberti, che hanno permesso grazie al supporto dei genitori e degli spettatori di devolvere all’ospedale Meyer l’intero ricavato; così come il Torneo Castiglione della Pescaia o il Torneo Pro soccer Cup, aperto a tantissime categorie e diviso in più giornate. O ancora il Torneo Plus, dedicato ai ragazzi con disabilità, che ha realmente riempito il Casamorino di colori e commozione e ha visto la partecipazione di squadre blasonate come il Genoa. E poi i vari progetti sociali, i progetti con le scuole, i clinic per allenatori, l’affiliazione con la Fiorentina e le collaborazioni con tecnici di serie A e B e con figure professionali oltre che con l’Area di sviluppo territoriale Figc-Evolution programme.
La festa di fine stagione al centro sportivo Casamorino è stata proprio l’occasione per riunire tutti i ragazzi e i bambini, che hanno giocato dentro e fuori dai campi per tutto il pomeriggio, ma anche di dar modo ai genitori, ai tecnici, ai dirigenti e a tutti gli altri collaboratori della società di festeggiare insieme un percorso destinato a crescere sempre più.
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